La fondazione "Aiutiamoli a vivere"
La
Fondazione Aiutiamoli a Vivere, associazione senza scopo di lucro con sede
a Terni, dal 1992 incoraggia ogni iniziativa volta ad informare e sensibilizzare
l'opinione pubblica sulle emergenze locali e su quelle dei paesi dell'Est
Europeo ed in via di sviluppo in Africa, Asia ed America Centromeridionale,
sostenendo il principio della cooperazione tra essi, l'Italia, la Comunità
Economica Europea e le altre potenze industrializzate.
L'attività della Fondazione si basa su opere di volontariato per rispondere
concretamente alle richieste di aiuto che le giungono dai paesi bisognosi
in special modo dalla Bielorussia. Le ragioni della scelta di questo paese
risalgono a prima che la Fondazione ricevesse la sua veste ufficiale; a quando,
nel maggio del 1991, un incontro conviviale tra le autorità della Bielorussia
ed i ciclisti della quarta edizione della "Terni-Minsk Ovest-Est: due ruote
per la pace" fornì l'occasione per affrontare il tema della precarietà degli
Ospedali che accolgono i bambini vittime delle radiazioni di Cernobyl affetti
da leucemia e con tumori alla tiroide. Il disperato appello di una dottoressa
dell'Ospedale n. 9 di Minsk arrivò al cuore dei cicloamatori presenti, i quali
si resero conto che occorreva qualcosa in più per concretizzare un
forte desiderio di solidarietà.
(Tratto
dal sito nazionale della fondazione www.aiutiamoliavivere.it)
Le iniziative della fondazione
Vacanze di risanamento
Ogni anno, nel periodo estivo, famiglie italiane ospitano per circa un mese
i bambini residenti in territorio contaminato per il parziale abbattimento
della radioattività assorbita e il ripristino delle loro difese immunitarie.
TIR della speranza
Attraverso l'iniziativa denominata "Tir della Speranza" vengono trasportati
sistematicamente medicinali, vestiario, generi alimentari e materiale scolastico
negli ospedali di Minsk e Gomel e negli istituti per ragazzi di molte città
della Bielorussia
Vacanza lavoro
Vi sono volontari della fondazione (idraulici, muratori, falegnami, ecc.)
che ogni anno trascorrono le loro "vacanze" presso ospedali e orfanotrofi
della Bielorussia prestando la loro opera professionale per ristrutturare
gli immobili che spesso si trovano in condizioni precarie dal punto di vista
strutturale, igenico e sanitario.
Progetto scuola-fabbrica
Si tratta di un'iniziativa di formazione professionale in loco per i ragazzi
bielorussi dai 13 ai 16 anni in settori quali: agricoltura, artigianato ed
informatica.
Progetto Kolkoz
La finalità è quella di migliorare l'efficienza produttiva e
riproduttiva del bestiame (3000 bovini) presente nel Kolkoz.
Progetto Biriukov
L'obiettivo è quello dell'approvvigionamento di strumenti diagnostici
e chirurgici per il Centro di Microchirurgia Oftalmica dell'ospedale regionale
di Minsk.
Progetto Gallia
Si propone di installare degli studi dentistici presso alcuni istituti ed
orfanotrofi della Bielorussia. Dal 1995 ad oggi sono stati installati 8 riuniti
dentistici in altrettanti istituti.
Progetti medico-sanitari
Si propongono di aiutare i bambini colpiti da fibrosi cistica, mucoviscidosi,
leucemia ed epatite. Attualmente è operativo un protocollo per la cura
della fibrosi cistica e della mucoviscidosi che vede coinvolti tre centri
ospedalieri.
Via
Budriola 3 - 40050 Castello d'Argile (BO) - Tel. e Fax 051/6861384
Codice Fiscale 91170160377
Iscritta all'Albo Provinciale del Volontariato con atto PG 49306 del 07/05/1999
C/c bancario n. 402166/1 presso CASSA DI RISPARMIO DI CENTO - Ag. Pieve di Cento
- ABI 6115 CAB 37010
Nell'anno 1997
si è costituito il comitato locale "AIUTIAMOLI A VIVERE di Bologna
1", del quale Diana Pareschi è stata la promotrice ed il primo Presidente.
E' quindi da quattro anni che alcune famiglie del nostro territorio ospitano
nel periodo estivo, per circa un mese, bambini provenienti dalla Bielorussia
ed in particolare dalla zona di Cernobyl, che vivono quindi in aree colpite
dalla catastrofe nucleare avvenuta il 26 aprile 1986. Nonostante siano già passati
diversi anni da quella fatidica data, la sopravvivenza in quei territori è veramente
difficile per l'alto tasso di radioattività ancora presente. Ai danni incalcolabili
sull'ambiente si aggiungono inoltre enormi problemi economici e sociali. I bassi
redditi unitamente ad un'altissima inflazione hanno portato ad una diffusa povertà.
La perdita di speranza e di fiducia nel futuro sono i sentimenti prevalenti.
I bambini sono fra le vittime principali di questa grave situazione….
Offrire a questi piccoli la possibilità di trascorrere una vacanza di risanamento
costituisce sicuramente una risposta estremamente positiva alla situazione drammatica
di quel paese, anche se non è risolutiva di tutti i problemi. Serve comunque
ai piccoli ospiti per ridurre la carica radioattiva del loro corpo (fino al
50%) ed inoltre li aiuta a credere che si possa ancora sperare nel futuro.
Consiglio direttivo
del Comitato Bologna 1
Tassinari
Daniele |
Presidente |
Nella
nazione Bielorussa è presente una forte svalutazione che porta ad un aumento
spropositato dei prezzi e contestualmente ad un forte calo dei redditi. E' ovvio
che in questo contesto diventa difficile parlare di "alimentazione corretta",
in quanto grosse possibilità di scelta alimentare da parte della popolazione
non ce ne sono. I problemi di alimentazione però non derivano solo da tali aspetti,
ma anche dalla circostanza che il consumo alimentare è necessariamente rivolto
a prodotti che sono contaminati. Per esempio non è possibile consumare una percentuale
pari al 15-20% del latte perché altamente contaminato, così come per i mirtilli
di bosco, che hanno un tasso di radioattività elevatissimo (1000 becquerel).
Il Ministero della sanità bielorussa ha posto dei limiti relativi al tasso di
radioattività presente nei prodotti, al di là dei quali non è possibile consumare
gli stessi. Questi limiti però sono comunque molto più "flessibili" ed "elastici"
rispetto quelli posti dalla nazione Russa per la stessa tipologia di prodotti.
Per esempio: il limite del tasso di radioattività per il latte in Bielorussia
è pari a 100 becquerel, mentre in Russia è pari a 50 becquerel. A seguito di
Cernobyl si sono presentati inoltre grossi problemi di ordine sanitario. La
radioattività infatti ha progressivamente causato la distruzione del sistema
endocrino, cardiovascolare ed immunitario. Ci sono poi stati effetti dirompenti
anche dal punto di vista sociale, in quanto la popolazione ha cominciato a perdere
ogni speranza e fiducia nel futuro, in particolare riguardo la capacità di risollevarsi,
di ricostruire e modificare la situazione esistente. Si sono pertanto manifestati
problemi di conflittualità famigliari, alterazioni psichiche e stress psicologico,
preoccupazioni per salute e futuro dei figli, apatia, mancanza di autocontrollo,
aggressività, pessimismo, ipocondria e diffidenza. Non è infatti un caso che
in tale situazione si sia fortemente diffusa la piaga dell'alcolismo che ha
colpito la popolazione in massima parte maschile. Si è quindi creato un ulteriore
disagio per le famiglie, nelle quali il ruolo paterno si è particolarmente affievolito
e deteriorato fino, in alcuni casi, a venire meno. Infatti in molte famiglie
è sicuramente preponderante, quando non addirittura esclusivo, il ruolo della
madre, che spesso è lasciata sola a gestire le questioni familiari oltre ad
essere l'unica persona a garantire le entrate finanziarie al bilancio domestico.
Diventa pertanto fondamentale assicurare anche un'assistenza psicoterapeutica
oltre che sanitaria a queste famiglie che necessitano di sostegno umano e morale.
Altri effetti devastanti dovuti all'evento di Cernobyl sono sicuramente: lo
stato disastroso dell'ecologia e la debolezza dell'economia, che risulta peraltro,
oltre che povera di risorse, anche ristretta all'interno dei confini nazionali,
con difficoltà ad aperture esterne.
E' proprio alla luce delle sopraindicate considerazioni che diventa importante
capire come deve essere interpretata l'esperienza dell'accoglienza dei bambini
bielorussi presso le famiglie italiane.
(tratto dall'intervento della signora Svetlana Vnuk, responsabile sede di
Minsk dell'Associazione Aiutiamoli a Vivere, durante il convegno tenutosi a
Bergamo nel periodo 8-10 Dicembre 2000)
I benefici della vacanza di risanamento
Per
facilitare il compito delle famiglie italiane e per offrire ai bambini un'esperienza
positiva ed edificante, è stato chiesto un parere ai Direttori degli Istituti
ed orfanotrofi della Bielorussia, nonché agli insegnanti ed educatori. Tutti
questi personaggi hanno manifestato un atteggiamento molto favorevole all'esperienza,
perchè , anche se è vero che si può incorrere nel rischio, che si vorrebbe evitare,
di creare nei bambini bielorussi delle aspettative consumistiche, è stato riscontrato
come prevalente l'effetto terapeutico psicologico positivo per il bambino, che
in questo modo può vedere e sperimentare un modello familiare sano, alimentando
quindi in lui la speranza che possa ancora esistere una tale esperienza di vita.
E' stato inoltre osservato che dopo le vacanze di risanamento i bambini diventano
più aperti, socievoli, più affettuosi ed affabili. Le vacanze sono utili anche
dal punto di vista terapeutico, in quanto i bambini vengono sottoposti a controlli
medici e specialistici che spesso nel loro paese non hanno occasione di effettuare.
In Italia poi hanno occasione di vivere all'aria aperta e di fare attività fisica.
Si favorisce pertanto un ampliamento del loro orizzonte intellettuale che sviluppa
capacità propositive e creative ed un allargamento del cerchio di amicizie,
positivo anche per il futuro, quando non verranno più in Italia per il tramite
della Fondazione. Si consolidano inoltre abitudini di igiene personale che generalmente
nel loro paese, ed in particolar modo negli orfanotrofi e negli istituti, non
sono molto diffuse. I bambini imparano a vestire in un certo modo, ad utilizzare
una lingua diversa, a conoscere gli elettrodomestici ed aumenta la loro cultura
comunicativa. Soprattutto devono imparare che il tenore di vita della gente
dipende dal lavoro, dall'impegno e dalla volontà di crescere, creare e rinnovarsi.
Gli esperti in Bielorussia nel campo educativo e pedagogico hanno inoltre rilevato
alcuni comportamenti negativi che dovrebbero quindi essere evitati dalle famiglie.
In particolare la consegna del denaro ai bambini risulta molto dannosa, perché
i soldi vengono utilizzati impropriamente ed i bambini diventano succubi di
un atteggiamento consumistico che non li educa al concetto di guadagnarsi con
le proprie forze il danaro. Molti insegnanti ed educatori pensano inoltre che
occorra ridurre il periodo di soggiorno (sicuramente la possibilità di ripetere
l'esperienza con lo stesso bambino per un triennio è più che sufficiente) e
sono più favorevoli ai viaggi in Italia di classi intere di bambini, per evitare
il senso di disparità che possono avvertire quelli che non hanno mai potuto
fare l'esperienza.
(tratto dall'intervento della signora Svetlana Vnuk, responsabile sede di
Minsk dell'Associazione Aiutiamoli a Vivere, durante il convegno tenutosi a
Bergamo nel periodo 8-10 Dicembre 2000)